Torchi pasta
Che cosa sono e a cosa servono
Un “torchio” è fondamentalmente un dispositivo che spinge l’impasto (generalmente farina + acqua oppure farina + uova + acqua) attraverso una trafila (una matrice forata o sagomata) per ottenere la forma desiderata della pasta. In pratica il torchio (o estrusore) fa uscire il formato già con la forma voluta. Le versioni più semplici e antiche sono manuali, e si sono evolute nel corso del tempo in versioni più elaborate dotate di motore, anche se il torchio originale vero e proprio rimane la versione manuale.
Breve storia
Per secoli la pasta è stata realizzata quasi esclusivamente a mano, con una lavorazione lenta e artigianale.
Si trovano tracce (anche se non esattamente torchi come li intendiamo oggi) di macchinari in legno e bronzo che usavano il principio della trafila già nell’Ottocento.
Ad esempio, negli Stati Uniti nel 1906 un certo Angelo Vitantonio ottenne un brevetto per una macchina a manovella per pasta fatta in casa. Con la rivoluzione industriale e l’avvento dell’elettricità, le macchine per la pasta si sono evolute velocemente: quelle per uso domestico sono diventate più accessibili, quelle industriali più potenti e automatizzate.
Come sono composti
Un torchio è formato da diversi componenti che è possibile suddividere come segue:
- Struttura principale: il corpo macchina sostanzialmente, all’interno del quale viene inserito l’impasto preparato precedentemente.
- Meccanismo di spinta: all’interno della struttura principale del torchio passa una vite senza fine (o coclea) che è collegata ad una manovella posta nella parte superiore del torchio. Girando questa manovella, la vite gira e spinge contemporaneamente l’impasto verso la parte inferiore del torchio, dove si trova la trafila.
- Trafila: è la parte che “forma” la pasta, ovvero dove l’impasto passa e ne assume la forma definitiva. Il materiale della trafila (bronzo o teflon) influisce anche sulla texture finale della pasta.
- Ghiera: è l’anello presente alla base del torchio che ha il compito di mantenere la trafila in posizione. In alcuni modelli la ghiera non è presente in quanto la trafila viene fatta scivolare direttamente dentro nel corpo della macchina dalla parte superiore.
Pro e contro - versione manuale ed elettrica
Pro del modello manuale:
- È spesso più economico, semplice da usare, non richiede motore/messa in opera complessa.
- Ideale se si fa la pasta fresca per sé stessi o per pochi commensali, senza fabbricare in quantità industriali.
Contro del modello manuale:
- Richiede più sforzo fisico (manovella, spinta, controllo).
- Il ritmo è più lento, meno adatto se si ha bisogno di produrre molto o in poco tempo.
- Talvolta le forme arricciate o tubolari sono più difficili da ottenere con solo la manovella.
Pro del modello elettrico:
- Velocizza molto il processo, riduce lo sforzo, permette di fare formati più complessi e in quantità maggiori.
Contro del modello elettrico:
- Costano di più, occupano più spazio, richiedono alimentazione elettrica, manutenzione maggiore.
- In alcuni casi, l’impasto riscaldato o il meccanismo automatico possono influire leggermente sulla texture della pasta
- Più sistemi = più componenti da pulire/manutenere.
Quale scegliere
Se si tratta di solo di un hobby”, e ci si vuole divertire a fare pasta fresca ogni tanto, e non interessa produrre grandi quantità, un modello manuale è perfetto: compatto, più economico, che da quella sensazione di “artigianale”.
Se invece si vuole produrre in quantità maggiori (ad esempio per una cena tra amici abbondante), la versione elettrica offre un bel salto di qualità.
Altro fattore: spazio e budget. Un modello elettrico più potente richiede più spazio, più budget, e anche un minimo di manutenzione e attenzione.
Alla fine, si tratta di bilanciare: quanto si vuole produrre, cosa si vuole ottenere e quanto si è disposti a investire in fatica e costo.

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